


In tutte le civiltà antiche, sia occidentali che orientali, l’uovo ha sempre simboleggiato tutto ciò che nasce e si rinnova, inteso come passaggio dal “non manifesto” al “manifesto” , dall’inverno alla primavera, dal sonno alla veglia, dall’umano al divino ecc…
Con l’avvento del Cristianesimo l’uovo divenne il simbolo della Pasqua , in quanto rinascita dell’Uomo, della Resurrezione del Cristo.
Per questo motivo la Pasqua, come rinascita spirituale, coincide con il periodo dell’anno del rinnovamento della natura, con la primavera, la quale a sua volta è legata alla fertilità. In primavera erano celebrati i riti pagani di ringraziamento dedicati alle divinità femminili.
Secondo la saggezza antica orientale la primavera è collegata al passaggio dalle energie Yin a quelle Yang, ed è l’espressione dell’Energia “sottile” del Legno, uno dei cinque elementi secondo i quali tutto il mondo fenomenico si manifesta, che è l’Energia della crescita.
La forma ovoidale, con una prevalenza del diametro verticale e la conseguente deformazione della curvatura superiore, evoca l’idea della crescita.
In quest’opera la forma è intesa come espressione archetipica dell’energia della crescita. Spesso si confonde la forma con la materia formata, ma la forma è l’involucro invisibile che rimarrebbe se togliessimo la materia.
Separare la forma dalla materia significa entrare in sintonia con l’Energia sottile che la forma ad ovoidale trasmette.
Il titolo dell’opera fa riferimento all’esagramma 24 “il ritorno” dello Yi Ching, antico testo cinese della saggezza, ma l’esagramma in quanto tale non è esplicitamente rappresentato nell’opera.
È visibile solamente il trigramma del Tuono, a rappresentare il germe istintuale che si apre la strada fra le viscere della Terra; quest’ultima, invece, è rappresentata simbolicamente dal quadrato bianco lacerato.
Il nucleo centrale sono tre linee bianche (una intera yang e due spezzate yin) nude e primitive, che rappresentano il trigramma del Tuono, l’energia vitale. In queste linee bianche risiede la magia degli dei e la saggezza millenaria dei popoli, che entrano in risonanza armonica con lo spazio interiore del nostro essere.
L’opera vuole esprimere il tema della “nascita” intesa come unione tra spirito (elemento yang) e materia (elemento yin); lo spirito entra all’interno del corpo e genera la vita. Il rapporto armonico degli opposti genera la vita.
Il quadrato bianco espressione dello Spirito (Yang) e la materialità della tela e della iuta, (Yin), si fondono in un equilibrio armonico.